sabato 18 febbraio 2017

VIAGGIARE IN GIAPPONE SENZA CONOSCERE INGLESE E GIAPPONESE

NON PARLO LA LINGUA, POSSO VIAGGIARE?

Quanto è importante conoscere le lingue se si vuole visitare il Giappone



Questo è un aspetto che terrorizza e blocca moltissime persone: è importante conoscere il giapponese per viaggiare in Giappone? 
La risposta ovviamente è no; l’inglese è più che sufficiente.
Ma anche nel caso in cui l’inglese non sia il vostro punto di forza, non vi scoraggiate, si può viaggiare soli anche senza parlare inglese.
Non scherzo!


Certo, una buona conoscenza dell’inglese potrebbe aiutare molto ma non sempre. È indubbio che le mete più turistiche siano attrezzate per accogliere gli stranieri ed abbiano personale istruito proprio per questo, che parla in inglese ed anche altre lingue (se sarete fortunati potreste trovarne anche alcune che parlano italiano).
Ma al di fuori delle megalopoli e delle principali attrazioni turistiche, sarà arduo trovare delle persone che parlano altre lingue oltre al giapponese.
Il popolo nipponico è un po’ come quello italiano, si parla principalmente la lingua madre e la diffusione dell’inglese non è così vasta; anzi, oserei dire che è davvero scarsa.
In questi casi, del vostro inglese fluente, non ve ne farete nulla.

Quindi è impossibile viaggiare senza una guida personale?
Ovviamente no; sicuramente sarà un po’ più arduo ma non così difficile come pensate.
Si presuppone che chi voglia viaggiare da solo o al massimo in coppia sia già fornito di guide tascabili o si sia già fatto una bella cultura su internet, dove le guide abbondano.
Vi consiglio sempre di studiare un minimo prima di un viaggio; è alquanto rischioso trovarsi in una terra straniera, con modi ed usi totalmente diversi dai nostri senza sapere come muoversi.

Per il resto non vi sono grossi problemi: alla dogana vorranno solo vedere il vostro passaporto e non credo serva una gran conoscenza delle lingue per questo.
Al controllo bagagli hanno dei simpatici disegni in cui spiegano cosa è vietato e gli addetti vi spiegheranno a gesti se ne avete nelle vostre valigie; i ristoranti sono tutti forniti di vetrine in cui vi sono dei modellini plastificati dei piatti proposti ed inoltre il menù presenta foto. Basterà indicare al cameriere la portata che si desidera.

 Un classico menù di un ristorante giapponese

Vetrina di un ristorante giapponese con modelli in plastica delle varie pietanze

In hotel stanno aspettando solo voi; non vi saranno grossi problemi.
Per quanto riguarda le indicazioni stradali o leggere la cartina della metropolitana, il discorso cambia un po’. Diciamo che un minimo di inglese serve; in questi casi vi consiglio di farvi sempre accompagnare da qualche “autoctono” che possa darvi una mano nelle situazioni critiche.

La prima volta che andai in Giappone ero solo ed il mio livello d’inglese era “the cat is on the table”; eppure riuscii a muovermi da solo tra Tokyo e Kyoto senza alcun problema, visitare i posti d’interesse più famosi, chiedere indicazioni e conoscere tante persone interessanti con cui sono ancora in contatto dopo 7 anni.
Non ponetevi limiti e non abbiate paura: il Giappone è sicuramente esotico ma non impenetrabile.

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