GLI ONSEN GIAPPONESI
Cosa sono? E cosa sono i sentō?
Alzi la mano chi di voi non ha mai sentito parlare di Onsen.
Immagino che non siate molti ma in tal caso proverò a spiegarvelo nel modo più semplice.
Un onsen è l'equivalente del nostro bagno termale ma in versione nipponica; in pratica ci si lessa sempre in acqua calda ma l'acqua ha gli occhi a mandorla.
No, non è vero... l'acqua è come da noi, ha gli occhi azzurri...
Bischerate a parte, la concezione è più o meno quella che avevano gli antichi romani del bagno termale: un luogo con ampie vasche d'acqua calda in cui rilassarsi e riposare le stanche membra dopo una dura giornata nell'urbe.
Con qualche piccola eccezione...
Partiamo da una prima distinzione: i sentō (銭湯) e gli onsen (温泉).
I primi sono veri e propri bagni pubblici in cui è possibile accedere pagando una piccola quota e, a differenza degli onsen, non prelevano l'acqua da sorgenti termali ma dal sistema idrico pubblico.
In passato, soprattutto negli anni '70, il loro successo fu notevole e chiunque, dai teneri scolaretti alle famiglie numerose (persino a gruppi di completi sconosciuti), andava nei sentō per farsi il bagno; tutti assieme appassionatamente. Trallalero...
In Italia certe pratiche sono rimaste solo nelle docce delle prigioni e pare che non siano così piacevoli.
Dovete sapere che in Giappone il concetto di "comunione in nudità" (裸の付き合い hadaka no tsukiai) è molto importante, in quanto capace di abbattere le barriere sociali, di portare tutti allo stesso livello e di permettere la socializzazione anche con perfetti sconosciuti... in bagno... e nudi!
Sembrerebbe che fare un bagno nudi con qualcuno ci avvicini a questa persona e riduca la timidezza e l'imbarazzo. Da noi si dice che cenare insieme crei legami con altre persone... sciocchi che siamo!
Nudo is the new "pizzata"!
In Giappone è una pratica talmente popolare da essere protagonista di film, manga, anime, drama ecc ecc.
Tipico sentō giapponese |
Gli onsen invece sfruttano l'acqua proveniente da sorgenti riscaldate geotermicamente.
In un paese con un altissimo numero di vulcani attivi, in cui qualsiasi pozza che incontrerete sul vostro cammino potrebbe potenzialmente essere un geyser capace di spararvi nella ionosfera, non è cosa tanto rara imbattersi in sorgenti termali.
Inoltre gli onsen possono essere sia al coperto che all'aperto, in vasche naturali o artificiali, in giardini o in strutture termali. I sentō invece sono sempre al coperto.
Varie ryokan con onsen nella prefettura di Oita (Kyushu) |
Veniamo all'atto vero e proprio; c'è una cosa che dovete assolutamente sapere:
prima di farvi un bagno in Giappone, dovete farvi la doccia!
Lo spiego meglio per chi non avesse ben capito...
Se avete intenzioni di immergervi in acqua per fare il bagno, dovete passare almeno 30-40 minuti seduti su uno sgabellino, con un piccolo catino in mano, a strofinarvi fino a quando non avrete asportato almeno 4-5 strati di pelle "buona"; altrimenti niente bagno.
Ah! Loro possono lavarsi in 15-20 minuti ma voi noi, perché siete stranieri e zozzoni ed avrete bisogno di dimostrare che siete pentiti e vi siete convertiti alla loro igiene.
Solo dopo esservi sciacquati e risciacquati, insaponati e rinsaponati per decine di volte, soltanto allora potrete provare ad immergervi in acqua. Controllate però sempre lo sguardo vigile dell'anziano giapponese di turno immerso nella vasca fino al naso; se avrà solo un sopracciglio corrucciato allora vuol dire che avete il via libera, se invece entrambe le sopracciglia saranno in modalità "ribrezzo", no! Semaforo rosso! Urgono almeno un altro paio di insaponate e risciacqui.
Un'altra cosa che avrete in dotazione è un piccolissimo asciugamanino, piccolo quanto un fazzoletto, che userete come scrosta lerciume in fase di pulizia e dopo, accuratamente sciacquato e strizzato, come strano "oggetto da compagnia" durante la fase bagno ed immersione. L'utilità di un minuscolo asciugamano bagnato ancora mi sfugge. In alcuni onsen (soprattutto con acque minerali) è vietato immergerli, in altri è concesso, alcuni vengono usati come copri gioielli per gli uomini, altri come fazzuolo bagnato da tenere in testa, ma quasi tutti servono per asciugare il corpo prima di rientrare nella zona spogliatoio. Che poi... come faccia una asciugamano di 20x20 cm, bagnato e zuppo, ad asciugare il mio corpo, non l'ho tuttora capito.
L'acqua, specialmente di sera, raggiungerà temperature che il vostro corpo non è minimamente in grado di accettare. 40° di giorno, palla di fuoco a 275° la sera.
Vi sentirete come l'aragosta nella pentola, come la patata prima di lessare. Per noi maschietti, il cerimonioso atto dell'immergere quanto di più prezioso abbiamo sarà una vera e propria tortura. Non riuscirò mai a capire come facciano a rimanere immersi per tutto quel tempo; io dopo 5 minuti avevo già diverse ustioni di quinto grado.
Altra regola importante: divieto di ingresso negli onsen se avete dei tatuaggi.
Cosa hanno i giappi contro i tatuaggi? Nulla, ma poco sopportano la Yakuza (la mafia giapponese).
E, non potendo affiggere cartelli tipo "vietato alla Yakuza" (stile "vietato agli Homer"), hanno ben pensato di vietare l'ingresso ai tatuati, visto che in Giappone solo i membri della Yakuza hanno i tatuaggi.
Che poi voi siate occidentali e chiaramente non membri della Yakuza, non sono problemi loro. Il tatuaggio è out!
Numeri del 2003 stabiliscono che l'afflusso medio annuo agli onsen, in Giappone, è pari a 130 milioni di persone. Un numero incredibile per una nazione di 126 milioni di persone. Come se ogni giapponese andasse almeno una volta l'anno in un onsen.
Come mai?
Il rituale del "fare il bagno" ha un significato molto profondo e religioso, che accomuna quasi tutte le religioni giapponesi (soprattutto buddista e scintoista ma anche la cristiana).
Il rapporto con l'acqua ha un significato purificatore: prima di entrare nei santuari si è soliti lavarsi mani, la bocca ed il viso, e in alcuni casi addirittura passare attraverso vasche o fiumi.
Per i giapponesi, rilassarsi in acqua dopo le fatiche quotidiane è il miglior modo per recuperare dallo stress lavorativo e sociale.
Macaco in pieno relax in un onsen dell'Hokkaido dopo una dura giornata di lavoro |
È effettivamente un'esperienza da provare; condividere tutto questo in mezzo a decine di giapponesi che siedono a chiappe nude su sgabellini (che dovrete usare anche voi), avvolti da vapori umidi ed immersi nella stessa tinozza... aaaaahhhhh... che goduria! Il paradiso del fungo!
Sì... lo so che ancora non vi ho accontentato. So bene la domanda che vi sta tormentando da inizio articolo e che bramate di sapere.
Ebbene sì! Il nostro è più grande. Abbastanza.
Mi sentivo come un pornodivo di fronte ad una scolaresca di normodotati. Tu chiamale se vuoi... emozioni!
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