LE DIFFERENZA TRA GIAPPONE ED ITALIA VOL. 1
Dopo anni di viaggi ed esperienze in Giappone vorrei elencarvi gli aspetti che più mi hanno colpito, sottolineando le differenze tra le nostre culture e società.
IL SALUTO
A differenza di noi italiani, i contatti fisici sono ridotti al minimo e noterete parecchio imbarazzo nei giapponesi se vi avvicinerete troppo a loro; come se avessero un raggio invalicabile di mezzo metro attorno alla loro persona. Persino lo stringersi la mano, che oramai è usanza mondiale, provoca non pochi problemi a chi non è abituato.
MANGIARE
In Giappone non esistono forchetta e coltello ma si mangia con le bacchette (箸, ashi); a causa di ciò il cibo giapponese è già tagliato in pezzi facilmente manipolabile con le bacchette. Riuscite ad immaginare come sia mangiare una bistecca senza coltello?Altra differenza: i piatti sono delle piccole ciotole in cui mangiare un po' alla volta. Esclusi i ristoranti stranieri, mai visto servire in Giappone su un piatto fondo o un piatto piano.
Un'altra sostanziale differenza sta nel bere il brodo. In Giappone è maleducazione soffiare sul cibo (si dice che in questo modo potresti contaminarlo) quindi la zuppa va "risucchiata" producendo quel suono tipico che in Italia fa rabbrividire.
BERE
Durante i pasti l'acqua a tavola è quasi sempre assente ma fa la sua comparsa il Tè Verde.In genere molto caldo (da centro ustioni) si accompagna al cibo e andrebbe bevuto a fine pasto. In alcuni ristoranti ho persino avuto difficoltà a reperire dell'acqua liscia fredda.
TOVAGLIOLO
Non esistono tovaglioli: in nessun luogo, da nessuna parte, mai! Prima di mangiare ti sarà fornito un panno umido e caldo (oshibori), che servirà per pulirsi le mani prima di iniziare il pasto. Ok, ma per il pulirsi durante il pasto? Problemone.
I giapponesi non si sporcano! Mai visto un giapponese sporcarsi a tavola. Per gente come me che senza tovagliolo non può mangiare, esistono alcuni tovagliolini di carta, che il padrone di casa o il ristoratore di turno ti fornirà, della grandezza di una carta per le caramelle (scherzo... ma è poco più grande), a monostrato tipo carta velina. Buona fortuna!
BAR/CAFE
Il bar è cosa nostra. Lo abbiamo inventato noi e ce lo abbiamo solo noi. Hanno provato in molti a copiare l'idea ma, per quanto ci provino, non ho ancora mai provato la sensazione di essere in un bar da nessuna altra parte al mondo.I giapponesi sono grandi consumatori di caffè ma prediligono quello annacquato americano; anche se dopo essersi abituati all'espresso italiano non riescono a bere più quell'acqua sporca.
I cafè giapponesi sono totalmente diversi dai nostri bar: il bar italiano ha quell'atmosfera familiare, quell'odore di caffè tostato, il quotidiano sul bancone ed il cliente abituale che passa al bar più ore che in casa propria. In Giappone invece esistono cafe all'americana (Starbuks, Doutor, ecc...) o a tema (Neko Cafe, Maid Cafe, ecc...): posti in cui si può bere del caffè americano (ma anche espresso in alcuni casi, terribile!) in un ambiente con una tematica propria. Nel Neko Cafe ad esempio potrai degustare il tuo cappuccino alle 5 del pomeriggio accarezzando e giocherellando con molti gatti che sono lì proprio per attirare clientela. Nei Maid Cafe invece, le cameriere indosseranno divise di foggia vittoriana e si dedicheranno al cliente con mille attenzioni.
PUNTUALITÀ
In Italia la puntualità è un concetto astratto ed opinabile. La nostra puntualità concepisce per natura un ritardo fisiologico che va dai 10 ai 30 minuti. Entro questo lasso di tempo non lo consideriamo nemmeno ritardo. In casi estremi (gente affetta dalla "ritardo personalis gravis") non è insolito presentarsi agli appuntamenti con più di mezz'ora di ritardo (a volte persino ore) con quel sorriso e la serenità di chi è in pace con il mondo e se ne fotte se magari sei lì ad aspettare al freddo e sotto la pioggia da ore. Un loro minuto ha 120 secondi; non è colpa loro se i tuoi minuti durano solo 60 secondi.In Giappone invece la puntualità è sacra, anzi: patologica. Se non sei puntuale vieni ghettizzato a reietto della società e trattato alla stregua di un violentatore seriale.
-Hanno accusato Mashiro Tamigi di pedofilia-
-Lascia perdere... mia sorella è una ritardataria-
-Prigione! Gattabuia! Non troverà mai marito.-
La prima volta che andai ad un appuntamento di lavoro in Giappone, avrei dovuto essere lì alle 15.00. Mi presentai alle 14.55 e non mi fecero fare il colloquio perché secondo loro ero in ritardo di 10 minuti.
BAGNI PUBBLICI
Ebbene sì! Esattamente come immaginate: immacolati, splendenti, pulitissimi. Una volta ho sentito dire che la civiltà di un popolo si vede dallo stato dei suoi bagni pubblici; credo sia vero. Oltre alla cura ed alla pulizia, quello che mi ha particolarmente colpito è stato il rispetto con cui gli utenti utilizzano il bagno pubblico; come se fosse loro o anche meglio. Purtroppo noi siamo lontani anni luce da certi concetti.
DIVISE SCOLASTICHE
In Giappone le divise scolastiche sono obbligatorie nella maggior parte delle scuole fino ai 18 anni. Ogni scuola ha la propria divisa completa di tutto: maglia, camicia, pantaloni, gonna, giacca, scarpe, zaini, calzini, cravatta, ecc. Tutti uguali e nessuna differenza.
L'usanza delle divise scolastiche è stata introdotta nel XIX secolo ed è stata presa dalle culture americane ed inglesi. La parola giapponese per indicare l'uniforme è Seifuku.
Le uniformi possono anche variare a seconda della stagione in modo da avere una divisa invernale ed una estiva.
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