giovedì 16 febbraio 2017

LA PARTICOLARITÀ DEL SEMAFORO GIAPPONESE

I GIAPPONESI E LA LORO VISIONE DEL SEMAFORO



No, non mi riferisco al tipico suono a cinguettio che fanno i semafori pedonali, che poi altro non è che un modo per allertare i non-vedenti di quando poter attraversare la strada (civiltà: parola a noi sconosciuta); un suono così caratteristico che ogni volta che torno in Giappone, mi fa sentire a casa.
Non mi riferisco a questo, parlo del semaforo normale, quello stradale per gli automobilisti.

In Giappone i semafori pedonali "cinguettano" quando è verde, in modo da avvisare i non-vedenti

È stata la prima volta che ho guidato una macchina in Giappone.
Una mia amica mi aveva fatto la cortesia di prestarmi la sua macchina per farmi guidare e si era offerta di accompagnarmi in giro per la città (io non conoscevo le strade).
Grato per l'occasione mi ero messo in auto ed ero partito impavido per le strade di Tokyo.
Ero fermo ad un semaforo e stavo guardando una pensilina dell'autobus in cui delle studentesse delle scuole superiori erano in attesa della loro corsa.
Tutte carine nelle loro divise scolastiche ben abbinate in ogni particolare: gonna, camicetta, calze, scarpe ed addirittura gli zaini.

"Chissà se le scuole le obbligano anche ad indossare la stessa biancheria", pensai ironizzando un po' sulla cosa, "...e di che colore"?
-Blu!- mi disse la mia compagna di viaggio.
Sbarrai gli occhi!
Che le donne siano percettive non è una novità ma addirittura leggermi così nel pensiero! Caspita!
Guardai la "magona" seduta alla mia sinistra (in Giappone si guida a destra) con sguardo sbalordito.
-È blu!- riprese lei sorridendo.

Ok, anche lei aveva frequentato le superiori e sicuramente sapeva di che colore fossero gli indumenti intimi delle studentesse ma come diamine aveva fatto? Avevo forse parlato senza accorgermene?
Riuscii solo a balbettare un incerto "Co... Cosa?".
-Il semaforo è blu! Che aspetti? Andiamo!-
La luce del semaforo era diventata verde e si era già formata una piccola coda dietro di me, ma in Giappone e specialmente a Tokyo gli automobilisti non suonano il clacson con troppa leggerezza (ad Osaka già sono più indisciplinati) ed io non mi ero accorto della cosa.
Finalmente partii...


Blu?
Sì! Aveva detto proprio blu!
Soffriva di daltonismo?
Che io sappia, ma proprio da sempre, fin dai tempi dell'asilo, il semaforo ha 3 colori: rosso, giallo e verde. Da dove spunta fuori ora il blu?
E poi il colore al semaforo per me era verde, anche lì in Giappone. Lei insistette sulle sue. Era blu e non vi erano dubbi sulla cosa.
In Giappone dunque i colori del semaforo non sono uguali ai nostri.
Eppure io avevo visto chiaramente verde!
Incuriosito chiesi anche ad altri amici giappi e la risposta fu sempre la stessa:
-AO (青)!- che in giapponese vuol dire BLU.
Che tutti i giapponesi fossero daltonici?
Impossibile! La risposta quindi poteva essere una ed una sola; come quando al tavolo del poker, dopo 15 minuti, non hai ancora individuato il pollo: il pollo sei tu!

Ero daltonico, non c'erano altre spiegazioni!
La scoperta mi travolse come quando all'età di 16 anni mia nonna mi spiegò che il famoso Caval Donato (del detto "A Caval Donato Non Si Guarda In Bocca") non era un paese e che il Cavallo nemmeno si chiamava Donato ma che "donato" altro non era che il participio passato del verbo donare e stava per "regalato". Ergo: non guardare in bocca ad un cavallo che ti hanno regalato (per vedere dai denti quanto sia vecchio e se sia in buona salute) ma accetta il dono e ringrazia.
Eureka! Sbaaaam!
La mia vita non fu più la stessa.

Ma il daltonismo! Caspita, ero cresciutello per scoprirlo solo in quel momento e non mi sentivo pronto.
Come sempre, nei casi di sconforto e profonda ignoranza, mi affido allo scibile umano raccolto nell'esperienza di chi ne sa più di me e giunsi ad una sconvolgente ma rassicurante scoperta.
Non ero daltonico.
Ed il semaforo era verde!
Ok... Qui qualcuno è nel torto e non sono io.

Ma come è possibile confondere il verde con il blu? Il cielo è blu, il prato è verde. All'asilo ero medaglia d'oro di colori a cera ed il prato ed il cielo sapevo colorarli benone e sapevo perfettamente riconoscere il verde dal blu. Avevo 9 e mezzo in "riconosci i colori".
Scoprii una cosa incredibile: fino a dopo la seconda guerra mondiale, la parola MIDORI (緑), che sta per verde, non si usava!
I giapponesi usavano la parola AO (青) per indicare tutte le tonalità del blu, del violetto e del verde!
Col tempo e con l'introduzione degli altri colori, il colore blu è comunque rimasto legato a molte cose ed il semaforo è una di queste. Un altro esempio potrebbe essere la mela verde (AO RINGO 青林檎, che però letteralmente vuol dire MELA BLU).

qui un esempio in cui il colore verde è stato realmente sostituito con il blu

Ok... Va bene essere sbrigativi; anche noi maschietti italiani riconosciamo al massimo una decina di colori (al contrario delle donne italiane che potrebbero citartene un paio di centinaia), ma qui si rasenta l'assurdo.
Eddai! Verde e Blu sono due cose ben distinte.
Eppure... Potrebbero gli antichi giappi aver esasperato il concetto di colore che persino noi maschi italici abbiamo?
Faccio un esempio: il blu cobalto e l'azzurro sono colori ben distinti, eppure il 70% degli uomini vi dirà che sono entrambi blu!
E se i Giapponesi avessero ridotto all'essenziale il numero dei colori? Rosso, Giallo, Blu, Nero e Bianco?
Da un popolo che bada molto alla sostanza e meno ai fronzoli me lo aspetterei e come!
Perché classificare i colori in una scala cromatica con centinaia di sfumature e variazioni? Tempo perso!
E chi conosce il Giappone sa bene che il tempo non va MAI perso ma ottimizzato.

Però il semaforo è verde, capito Giappone?


Prossimo step: spiegare ad alcuni italiani che il giallo del semaforo non è arancione.



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